Cosa possono voler chiedere a Babbo Natale tre bambini autistici?
Di trovare una cura? No, non esiste una cura per l’autismo.
Di trovare nuovi amici che comprendano la loro condizione e possano così giocare tutti insieme in serenità? Può essere.
Di dare un po’ di pace ai genitori che si fanno in quattro ogni giorno per rendergli il percorso della vita meno scivoloso e doloroso? Sicuramente.
Possono chiedere tutto questo. E anche qualche giocattolo non guasterebbe.
Ma i piccoli Liam, Derek e Colin hanno chiesto una cosa diversa. Hanno chiesto a Babbo Natale di allargare la lista dei “buoni” a cui ogni anno consegna i regali per includere tutte quelle persone, dagli affetti più cari a perfetti sconosciuti, che si sono spesi per rendere le loro giornate diverse. Per aver fatto la differenza nella vista di questi piccolini e in quella dei loro genitori, Monia e Gabriele.
Noi questa famiglia la conosciamo già. Si definiscono “una famiglia nello spettro” perché sono tutti e cinque autistici e abbiamo avuto modo di intervistarli qualche tempo fa:
Caro Babbo Natale
Per i tre fratellini, è importante che Babbo Natale inserisca nella lista “quella signora che ha aiutato la mamma con la spesa e le ha detto “io aiuto te, e tu aiuti me a capire mio nipote”, ricordati di quelle allenatrici ed allenatori che si inventano
giochi sempre nuovi per far collaborare insieme i bambini con diverse abilità e difficoltà e che poi ti mandano un messaggio dicendo “grazie a voi che ci state insegnando tanto””.

Ma a Scrivere a Babbo Natale sono anche i genitori, Monia e Gabriele: “Ricordati della collega o collega che ti dice “non ti preoccupare vai a casa prima, corri dai tuoi figli ci penso io”, e di quelle mamme che dicono “corri dall’altro bambino che di questi mi occupo io”. Ricordati di tutte quelle persone che ti mandano regali e ti dicono “perdonami che non ti sono
stata vicina” o di chi ti ferma per strada e ti dice “grazie di darci speranza”.
E la lettera prosegue:
Grazie a quelle insegnanti che scrivono “sto imparando tanto, ce la faremo” e a quei medici e terapisti che dicono “grazie non lo sapevo ora farò diversamente, non si molla”. Sono eroi sai tutte quelle persone che sanno mettersi in gioco, mettersi in discussione, cambiare e trasformarsi per il bene degli altri. Eroi che si alzano per lasciare il posto sui mezzi pubblici, che
nel vedere una madre o un padre o nonni in difficoltà aiutano in maniera discreta e poi vanno via senza darti il nome.

E la famiglia ringrazia tutti coloro che chiedono a loro di capire, di saperne di più sull’autismo:
“Aiutami a capire” di nonni, genitori, ma anche ristoratori e negozianti che si mettono a disposizione con “facciamo delle foto, facciamo conoscere la vostra storia ricca di speranza” e tutto senza chiedere nulla in cambio. “Grazie ci avete insegnato tanto” ai ragazzi che hanno addirittura studiato le nostre movenze e tratti autistici per creare un film per capire, insegnare e cambiare il mondo. A quelle mamme e papà che si sono travestiti con parrucche e gonne per coinvolgere tutti i bambini indipendentemente dalle loro unicità!
A tutte quelle persone che in maniera del tutto gratuita arrivano e ti dicono “dimmi come, ed io ti aiuto”.
A famosi giocatori sportivi che si mettono a disposizione per eventi e per mostrare che “il mondo si può cambiare grazie all’impegno e volontà e lo faremo insieme, io ti insegno ma ho bisogno che tu insegni a me”. Eroi che nell’ombra ti si avvicinano e ti dicono “non permetteremo che questi bambini finiscano in un centro diurno, le cose devono cambiare e lo faremo insieme”, che siano politici o associazioni.

Ricordati di chi in hotel arriva e ti abbraccia e con le lacrime agli occhi dice “ci rendete migliori”, per non parlare poi di chi dà voce a chi non ne ha come i giornalisti su carta e tv “vogliamo raccontare la vostra storia per aiutare altri a credere e sperare”, Babbo Natale, hai idea di che grandi eroi sono? Se non ci fosse chi racconta e narra molti non saprebbero come fare.
Ecco ci sono tante persone buone che non sono su una lista, ma in attimi, in momenti, in emozioni che lasciano il segno e che cambiano il mondo. Non hanno una età, le hanno tutte, non hanno un genere o un colore, sono gruppi o singoli ma ci sono e nell’ombra allungano le loro mani, donano i loro cuori e combattono per un mondo migliore.
Ecco questa è la lista ma ATTENZIONE, per loro stessi non chiedono nulla, e allora noi oggi vogliamo chiedere a Te, ti prego portagli salute, amore, gioia ma soprattutto porta ad ognuno di loro i nostri desideri per loro:
Derek: “vincete la paura e non piangete più”.
Liam: “ricordatevi che siete tutti importanti”
Colin: “Non arrendetevi mai, ricordate che fate la differenza”.
Le nostre parole non sono vento, per noi parlare è faticoso ed esprimere questi pensieri vuol dire condividere pezzi della nostra anima, delle nostre emozioni e del nostro cuore, noi le vogliamo donare per regalare attimi di felicità a tutti!
Ti prego quindi Babbo Natale, aiutaci a portare questi messaggi alle persone buone là fuori che troppo spesso non vengono ringraziate o ricordate, a far capire a tutti che sono unici e proprio per questo fondamentali perché abbiamo bisogno di loro per fare la differenza e creare un mondo colmo di speranza e cambiamenti concreti.
Questa lettera, scritta con il cuore, è la lettera di tutti.
Indipendentemente dal tipo di disabilità, siamo sicuri che qualsiasi persona con disabilità che ha ricevuto un aiuto, un supporto, una parola di conforto, una abbraccio, sia grata come lo è questa famiglia. Si può fare molto anche facendo piccole cose, gesti di inclusione quotidiana che possono fare la differenza.
Fate la differenza. Fatelo per chi ha bisogno. Fatelo per voi stessi.
