I disturbi alimentari sono tristemente diffusi nell’attuale periodo storico e rappresentano una delle nuove emergenze che la medicina deve fronteggiare. Alla base di tutti i disturbi del comportamento alimentare ci sono grosse problematiche di tipo psicologico che causano delle ferite interiori così profonde che la persona per sopravvivere intraprende delle strade compensatorie distruttive e pericolose per la salute.
I disturbi alimentari più conosciuti sono di sicuro l’anoressia e la bulimia, ma non sono i soli a mettere a serio rischio la salute della persona. Il Binge Eating è un altro disturbo molto pericoloso: l’individuo perde il controllo sul proprio regime alimentare, infatti in italiano viene definito disturbo da alimentazione incontrollata, praticando grosse abbuffate alimentari non seguite da comportamenti compensatori, come invece avviene nell’ anoressia e nella bulimia. Esistono anche altri disturbi alimentari che sono meno “pubblicizzati”, ma necessitano anche loro di un approccio medico e che possono mettere a serio repentaglio la vita, per esempio i disturbi alimentari più tipici dell’infanzia e dell’età evolutiva oppure quei disturbi alimentari in cui l’individuo affetto è ossessionato da regimi alimentari iper salutistici e da eccessive sessioni d’allenamento in palestra per apparire perfetti.
Cosa significa disturbo da alimentazione incontrollata
Il disturbo da alimentazione incontrollata corrisponde al termine inglese Binge Eating Disorder e si tratta di un disturbo dove il soggetto presenta episodi ricorrenti di abbuffate, ma a differenza della bulimia, nel Binge Eating queste abbuffate non sono seguite da condotte compensatorie.
Le abbuffate sono caratterizzate da alcuni particolari dettagli come il fatto di ingerire quantità di cibo molto più rapidamente del normale, il continuare a mangiare finché ci si sente spiacevolmente pieni, assumere grandi quantità di cibo quando non ci si sente fisicamente affamati, consumare le abbuffate in solitaria perché ci si vergogna e si prova imbarazzo sulla quantità di cibo che si sta assumendo, provare disgusto verso se stessi a causa di questo genere di comportamento e infine sentirsi depressi e molto in colpa dopo che questi episodi sono accaduti.
Chi soffre di Binge Eating spesso si trova in una condizione di sovrappeso o di obesità, con gravi conseguenze sulla salute generale.

disturbo alimentazione incontrollata
Quali tipi di disturbi da alimentazione e come riconoscerli?
I disturbi dell’alimentazione sono patologie complesse e che possono arrivare fino a stadi molto avanzati e gravi, caratterizzati da un comportamento alimentare disfunzionale che parte da un disagio interiore e che si traduce in una eccessiva preoccupazione per il peso e da un’alterata percezione della propria immagine corporea, collegato a un basso livello di autostima .
Questa connessione fra cibo e mondo psicologico interiore è importante, perché a tavola non solo “si mangia” ma si mettono in atto una serie di comportamenti che vanno oltre il semplice nutrirsi, infatti attraverso il cibo si condividono pensieri, saperi, storie, gusto e cultura: il cibo è diventato un connettore sociale.
Invece per chi soffre di un disagio interiore il cibo diventa un elemento da rifuggire o in cui rifugiarsi, per silenziare il dolore ed esercitare controllo sulle proprie emozioni. Chi soffre di un disturbo alimentare ha alla base un problema nel riconoscere il valore di se come persona e il cibo può diventare una dipendenza come alcol ed droghe, oppure il rapporto col cibo può essere caratterizzato da compulsione e il soggetto non prova più interesse per gli altri ambiti della vita da quello lavorativo a quello affettivo e sociale.
I disturbi alimentari comprendono diverse espressioni ed esistono diverse forme di disturbi.
Anoressia e bulimia
I due disturbi più conosciuti a livello dai opinione pubblica e verso i quali i media spesso puntano l’attenzione sono l’anoressia e la bulimia. Si tratta di due patologie che sono le due facce di una stessa medaglia, in quanto entrambe hanno come obiettivo ultimo la paura di aumentare di peso, nonostante si sia sottopeso o si stia perdendo peso. Quello che cambia è la modalità attraverso cui queste due malattie raggiungono questo obiettivo: l’anoressia lo raggiunge attraverso regimi di restrizione alimentare, di rifiuto del cibo o attraverso esercizio fisico eccessivo o uso improprio di farmaci lassativi; invece la bulimia contempla episodi di abbuffate con l’ingestione di grandi quantità di cibo in poco tempo, seguite da condotte di eliminazione come il vomito autoindotto seguito da forti sensi di colpa.
L’anoressia è un disturbo che risulta maggiormente riconoscibile dall’esterno sia per la grave diminuzione del peso corporeo in un lasso breve di tempo e sia perché per esempio nelle ragazze si arresta il ciclo mestruale; invece la bulimia è più difficilmente riconoscibile perché spesso le persone affette sono normopeso e questo rende più difficile l’individuazione della patologia.
In entrambi i casi questi disturbi sono scatenati da gravi ferite emotive.
Binge Eating
Un altro disturbo della sfera alimentare è il Binge Eating che, come accennavamo all’inizio dell’articolo, prevede episodi ricorrenti di abbuffata non seguiti da condotte eliminatorie e compensatorie. Nel Binge Eating durante le abbuffate vengono assunte grandi quantità di cibo, in un tempo molto rapido e di nascosto da altri membri della famiglia a causa dell’imbarazzo provato e seguono forti sensi di colpa e stati emotivi di depressione. Chi è affetto da Binge Eating spesso è in sovrappeso o soffre di obesità conclamata.
Oltre a questi principali disturbi della sfera alimentare, ne esistono altri che sono meno sotto i riflettori, ma che necessitano ugualmente dell’attenzione medica.
Ortoressia
Uno di questi disturbi è l’ortoressia che è caratterizzata dall’ossessione del mangiar sano e della ricerca a tutti i costi del cibo giusto, genuino e naturale, attività che impegna gran parte della giornata ed è una situazione in drammatico aumento al giorno d’oggi.
Vigoressia o bigoressia
Un altro disturbo dell’alimentazione meno “famoso” è la vigoressia o bigoressia che si esprime con una dipendenza ossessiva dall’esercizio fisico, spesso svolto in palestra, a causa di una preoccupazione eccessiva per il proprio aspetto e con particolare attenzione ai muscoli. Aspirando ad avere il corpo perfetto, questo disturbo può essere accompagnato da regimi alimentari iperproteici e all’uso di farmaci anabolizzanti. La portata di questo disturbo è sottostimato, perché chi ne è affetto potrebbe avere un aspetto molto salutare.
Drunkoressia
Un altro disturbo alimentare diffuso molto fra i giovani è la drunkoressia, in cui si limita il consumo dei cibi nella propria dieta, limitando così le calorie per compensare con le calorie date dall’alcol delle bevande alcoliche, soprattutto nelle ore serali e notturne, ma ovviamente le calorie assunte con gli alcolici sono calorie “povere” in quanto non apportano nessun nutrimento e possono portare la persona ad avere gravi carenze malnutrizionali.
Diabulimia
La diabulimia è una patologia che si annovera fra i disturbi alimentari e colpisce circa un terzo delle donne diabetiche che per perdere peso saltano le iniezioni di insulina e ciò può risultare anche letale e portare a livelli alti di glucosio nel sangue che, nel futuro, potrà causare danni cardiovascolari, cecità, danni ai reni.
Sindrome da alimentazione notturna
Anche la sindrome da alimentazione notturna è considerata un disturbo alimentare ed è caratterizzata da insonnia, risvegli notturni con conseguenti episodi di fame nervosa e abbuffate per riuscire a dormire.
Pregnoressia
Infine anche in gravidanza è presente un disturbo dell’alimentazione, la pregnoressia, definita anche anoressia della gravidanza, in cui la madre vive con disagio psicologico e traumatico le trasformazioni fisiche e psicologiche che accadono durante la gravidanza e si sottopone a diete ipocaloriche, con gravi rischi nutrizionali per il feto.
Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo (ARFID)
Un ultimo tipo di disturbo alimentare presente durante l’età evolutiva e che colpisce più frequentemente il genere maschile, è il disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo (ARFID), ma può colpire anche l’età adulta.
Questa patologia raggruppa sotto uno stesso nome più condizioni disfunzionali tra cui:
- la disfagia funzionale o globo isterico (chi non riesce a mangiare cibi solidi per paura di restare soffocato);
- l’alimentazione selettiva (limitata a pochi cibi, di solito carboidrati);
- il picky-fussy eating (mangiare troppo poco in modo schizzinoso e capriccioso scartando continuamente i cibi)
- l’evitamento fobico di qualsiasi alimento nuovo.
Coloro che soffrono di questo genere di disturbi non hanno mostrato problemi sull’immagine corporea o sul desiderio di perdere peso, si tratta invece di un disturbo a esordio precoce (età inferiore ai 13 anni) e che presenta una maggiore percentuale di maschi affetti rispetto agli altri disturbi alimentari.
Pica
Sempre nell’età infantile altri due disturbi che sono stati segnalati, ma che comunque non sono molto diffusi, sono la Pica, caratterizzata da persistente ingestione di sostanze senza contenuto alimentare e non commestibili e il disturbo da ruminazione caratterizzato da ripetuto rigurgito di cibo, che può essere rimasticato, ingoiato o sputato. In età infantile si è infine potuto constatare che il binge eating è una delle cause dei crescenti casi di sovrappeso od obesità.
Il confine che sussiste tra una possibile dieta innocua, per avere un corpo più sano, e l’insorgere di una malattia vera e propria non è sempre facile da individuare. In questi casi va osservato se i soggetti a rischio possiedono anche altri comportamenti che potrebbero destare sospetto come il recarsi di frequente al bagno subito dopo i pasti e avere di nuovo fame per mangiare ancora, anche se il pasto principale è stato già consumato e concluso. Bisogna anche valutare se i cambiamenti alimentari avvengono in tempi repentini e improvvisi, sintomo di un forte disagio psicologico responsabile di questi cambiamenti drastici.
I disturbi alimentari sono delle malattie e in quanto tali non sono scelte in modo consapevole dall’individuo che ne risulta affetto: fanno parte delle malattie della sfera della Salute Mentale.
La motivazione interiore che porta una persona a intraprendere la strada distruttiva di un comportamento alimentare scorretto è specchio della ricerca della propria identità e della propria dignità, per riscattarsi delle ferite emotive subite: è un modo per sopravvivere e andare avanti nella vita cercando di “zittire” alcune realtà interiori che provocano molto dolore e che non si riesce a gestire.
Fonte
A chi mi rivolgo?
Se avete notato alterazioni nel vostro rapporto con il cibo (o lo avete osservato in un vostro caro) che possano farvi sospettare un disturbo degno di considerazione potete consultare la pagina sulla rete dei servizi per la salute mentale presente nel portale del Ministero della Salute, che fa riferimento al Dipartimento di salute mentale.
La raccomandazione degli esperti è quella di non lasciar passare tempo utile, soprattutto se il soggetto coinvolto è particolarmente giovane o fragile.
Il Ministero ha anche realizzato un documento che ha lo scopo di fornire supporto e consigli utili ai familiari delle persone affette da queste patologie.
Vi si rammenta che è normale che un genitore esprima il proprio dispiacere e la propria preoccupazione per la malattia del figlio o della figlia, ma che è importante non scatenare il lui/lei il senso di colpa, perché questo può peggiorare i sintomi e accentuare il suo isolamento.
Ricordate che la volontà non c’entra: si tratta di una malattia, che, come molte altre, ha bisogno di una diagnosi corretta e di una terapia appropriata.
A tavola, l’argomento “cibo”, per quanto inevitabile, è imbarazzante: la raccomandazione è quella di spostare i ragionamenti su altri temi, distogliendo l’attenzione dal contenuto del piatto.
È possibile reperire informazioni più dettagliate nel sito disturbialimentarionline.it o chiamando il Numero Verde SOS DA 800180969.
Esistono molti centri che si occupano di disturbi alimentari con competenze specifiche. AIDAP (Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso) è una società medico-scientifica dotata di centri distribuiti sul territorio nazionale, a cui è possibile rivolgersi per chiedere informazioni.