L’endometriosi è una malattia invalidante che affligge molte donne soprattutto nel periodo fertile con un picco nella fascia d’età dei 25-35 anni.
I sintomi che dovrebbero far sospettare una possibile endometriosi sono vari, tra cui il principale è la presenza di un dolore cronico pelvico con mestruazioni abbondanti.
Le cause, al momento attuale, non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che possa essere la capacità del tessuto dell’endometrio di passare dall’utero alle tube e poi fuori verso la cavità addominale aderendo agli organi pelvici, questa migrazione è causata delle contrazioni uterine che sono presenti durante il periodo mestruale.
I trattamenti adottati sono su base ormonale e hanno il compito di contrastare sia il quadro sintomatologico sia la progressione della malattia.
È importante, infine, sensibilizzare le ragazze fin dalla tenera età a saper riconoscere i sintomi dell’endometriosi in modo da poter agire tempestivamente sia per migliorare la qualità di vita sia per preservare il più possibile la fertilità.
Quali sono i sintomi dell’endometriosi
L’endometriosi è una patologia invalidante della donna, che si sviluppa soprattutto durante l’età fertile, con un picco nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 35 anni, più raramente invece colpisce il periodo post-menopausale.
Si stima che di endometriosi sia affetto circa il 10-15% della popolazione femminile, con un numero complessivo che si aggira all’incirca sui tre milioni di donne con diagnosi conclamata.
Per endometriosi si intende la presenza di endometrio (cioè la mucosa che normalmente riveste la cavità uterina) all’esterno dell’utero, questa situazione clinica potrebbe iniziare già alla prima mestruazione oppure in anni successivi e può proseguire fino alla menopausa.
Nell’endometriosi, l’endometrio, nonostante presenti una tipologia di tessuto e recettori ormonali simili alla mucosa normale, possiede un’alta capacità di adesività che gli permette di aderire a strutture extra uterine come il peritoneo e alcuni organi pelvici; più raramente si attacca alle superficie esterne di organi come fegato, diaframma, pleura e polmone.
I sintomi causati dall’endometriosi sono:
- dolore mestruale che può essere cronico e persistente, con peggioramento durante le mestruazioni;
- astenia, lieve ipertermia e fenomeni depressivi;
- la presenza di dolore durante i rapporti sessuali e durante la defecazione;
- mestruazioni abbondanti;
- difficoltà ad avere figli;
- perdita di sangue tra un flusso e l’altro;
- comparsa di sangue nelle urine o nelle feci che è tipica dell’endometriosi rettovaginale chiamata anche endometriosi profonda infiltrante;
- in altre occasioni i dolori si manifestano durante la minzione e sono riconducibili all’ endometriosi vescicale.
Le cause dell’endometriosi
Le principali cause sono:
- la capacità di parte del tessuto dell’endometrio di passare dall’utero nelle tube e poi da queste fuori, nell’addome, durante le contrazioni uterine mestruali;
- la presenza di un sistema immunologico che permette l’impianto dei tessuti dell’endometrio in altre zone dell’addome, creando successivamente un’infiammazione cronica, che porta a dolore e infertilità.
L’endometriosi causa una fertilità ridotta o infertilità nel 30-40%dei casi e l’impatto della malattia è alto perché connesso con una riduzione della qualità di vita e correlato a costi diretti e indiretti per il trattamento della patologia.
Bisogna sensibilizzare le ragazze fin da giovanissime, istruendole sui possibili sintomi causati da questa patologia, infatti una limitata consapevolezza della patologia porta a un ritardo diagnostico, invece una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo possono prima di tutto cambiare la qualità di vita della paziente e prevenire problemi relativi alla fertilità.
Bisogna tener presente che ragazze e donne che hanno parenti strette come le proprie madri o sorelle affette da endometriosi, hanno una probabilità più alta di sviluppare la patologia.
Le figure strategiche maggiormente coinvolte nella diagnosi di endometriosi sono i medici di medicina generale e i ginecologi, inoltre un esame di grande utilità è l’ecografia; invece i medici chirurghi sono coinvolti nei casi di endometriosi con stadi più avanzati, dove è richiesta l’asportazione chirurgica delle aderenze.
Il trattamento dell’endometriosi
Per quanto riguarda il trattamento, per contrastare il progredire della malattia e migliorare il quadro sintomatologico vengono usati farmaci a base di estroprogestinico o solo progestinico: queste sostanze aboliscono la stimolazione ormonale e la crescita degli impianti endometriosici. È importante che tali preparati vengano assunti in modo continuativo per evitare lo sfaldamento dell’endometrio simil-mestruale che favorisce un ulteriore passaggio di endometrio attraverso le tube: il farmaco quindi non va sospeso, con la classica interruzione di alcuni giorni, come accade in chi la assume per fini anticoncezionali.
Esiste un altro tipo di trattamento medico che prevede l’utilizzo di ormoni analoghi del GnRH (ormone di rilascio delle gonadotropine), farmaci che bloccano la stimolazione delle ovaie e la produzione ormonale creando un quadro endocrino e clinico di menopausa iatrogena, cioè indotta artificialmente. Questa modalità porta con se gli inevitabili effetti collaterali della menopausa, quali vampate di calore, secchezza vaginale, aumentato rischio di osteoporosi; questi casi sono limitati a quelle situazioni cliniche che richiedono un intervento chirurgico.
Oggigiorno sono in atto delle ricerche per trovare composti che inibiscano la stimolazione ovarica creando meno disagi e meno effetti collaterali per la paziente.
Ultimo, ma non per importanza, non va dimenticato che l’endometriosi di grado moderato o grado III e quella di stadio grave o grado IV sono inserite nell’elenco delle patologie croniche e invalidanti, ciò permette di riconoscere alle pazienti il diritto di usufruire di esenzione per alcune prestazioni specialistiche.
Endometriosi: i sintomi in menopausa
La menopausa è lo stato fisiologico della donna che corrisponde alla conclusione del suo periodo fertile, quando cioè l’ovaio smette di produrre ovuli. Questo passaggio è delicato e può portare ad alcuni disagi causati dal calo ormonale fisiologico che ne consegue, portando a sintomi come vampate di calore, sudorazione aumentata, difficoltà relative al sonno notturno, sbalzi di umore oppure a sintomi sistemici come aumento del rischio di sviluppare patologie cardiovascolari ( gli ormoni femminili sono protettivi del sistema cardiovascolare, ma quando cessano di essere prodotti viene a mancare questa funzione protettiva).
Per quanto riguarda l’endometriosi, questa è una patologia diffusa soprattutto durante l’età fertile di una donna, ma ci sono alcuni casi che sorgono dopo l’inizio della menopausa.
In genere, quindi, le donne che presentano endometriosi durante l’età fertile trovano quasi sollievo quando inizia la menopausa perché gli stimoli ormonali vengono meno e di conseguenza anche tutte le problematiche che questa patologia porta con sé.
Un peggioramento dell’endometriosi in menopausa è abbastanza raro e spesso i dolori accusati nella zona ovaie sono da far risalire a problematiche di natura intestinale.
Tuttavia, non è impossibile che l’endometriosi non possa avere effetti anche dopo l’inizio della menopausa, in questo caso le cause principali sono da far risalire al fatto che la donna, per altre problematiche come l’osteoporosi, debba assumere una terapia ormonale sostitutiva e questa terapia potrebbe “riaccendere” il ciclo ormonale, scatenando i problemi di cui l’endometriosi è protagonista.
Per le pazienti affette da endometriosi è buona cosa continuare a tenere monitorato l’apparato genitale con visite periodiche ed ecografie pelviche, in quanto più esposte a situazioni di rischio per patologie oncogenitali.
Se invece fossero presenti sintomi severi causati dalla menopausa è consigliabile, nelle donne che hanno sofferto di endometriosi, di prediligere farmaci che non inducono il flusso mestruale per evitare che ci possa essere un ritorno della malattia.
Leggi la testimonianza di Marianna, una giovane donna con endometriosi.
Fonti:
- Parasar P, Ozcan P, Terry KL. Endometriosis: Epidemiology, Diagnosis and Clinical Management. Curr Obstet Gynecol Rep. 2017;6(1):34-41. doi:10.1007/s13669-017-0187-1
- Endometriosi, Ministero della Salute
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