La camera gialla si chiama Martinpesca, quella blu Vermindaco. Poi ci sono Maiarosa, Farfagialla e Golilla. Ci vuole molta fantasia, per inventare nomi così belli. Ma la creatività non funzionerebbe, se non fosse supportata dall’amore per il prossimo, vero pilastro del nuovo Covo degli Orsi, inaugurato a Genova poche settimane fa: undici stanze con bagno privato, più un appartamento, destinati alle famiglie dei piccoli ricoverati all’Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini.
Il Covo è ricavato in una casa rossa in un curioso stile nordico, a un passo dalle acque tiepide del mare di Sturla e comodo per raggiungere l’ospedale. Un tempo vi si costruivano e riparavano le barche dei pescatori. Dopo anni di abbandono, è stato ora concesso dal Comune di Genova a un’associazione senza scopo di lucro che si chiama Band degli Orsi e che, da anni, si dà da fare giorno e notte per le famiglie dei bambini ricoverati. Grazie al contributo di numerosi sponsor, fra i quali spiccano la Fondazione Compagnia di San Paolo, Banca Passadore, Unicredit, IKEA Genova, Leroy Merlin, Balocco, MSC Crociere e Rubner Holzbau, ora la casa rossa è tornata a nuova vita.

Il momento dell’inaugurazione del Covo degli Orsi a Genova
E che vita: curiosando fra le stanze nei due piani si respira profumo di legno, si ammirano murales e affreschi, ci si accomoda su letti spaziosi e morbidi.
Di quando in quando, il blu del mare compare come un sogno attraverso le foglie argentate degli ulivi che fanno capolino da due spaziosi terrazzini. Tutto, insomma, per alleviare la pena e il dolore di mamme e papà, sorelline e fratellini dei bambini malati che si trovano a vivere un passaggio difficile della loro esistenza.
Il Covo si aggiunge agli altri sei Rifugi degli Orsi – altro non sono che appartamenti a un passo dall’ospedale, che possono accogliere un totale di 20 famiglie – e a due Tane: una per Orsi, l’altra per Orsetti, ovvero un asilo nido.

Pierluigi Bruschettini
È il professor Pierluigi Bruschettini, l’anima e il cuore della Band degli Orsi, realtà che è arrivata, prima della pandemia, ad annoverare quattrocento volontari. Lo incontriamo una settimana esatta prima dell’inaugurazione del Covo, in un ufficio dominato da un’enorme scrivania ingombra di carte, da cui spuntano musetti di orsi e ranocchi di peluche. La poca luce del locale è assorbita da pile di cartoni, contenenti i mobili e le stoviglie, donati da Ikea, che andranno ad arredare la nuova residenza per le famiglie. Un neon lungo e sottile gli illumina il volto dall’alto, mettendo in risalto occhi azzurri e profondi come laghi scozzesi.
Bruschettini parla a ruota libera, risponde al telefono, apre parentesi, scolpisce incisi.
Perché l’orso?
«Faceva parte del nostro logo, quando ci chiamavamo ancora Gaslini Band Band», risponde, alludendo a un passato ormai lontano.
Ci accompagna, allora, in un viaggio nella memoria per raccontare un progetto che nacque con l’idea di stupire e far divertire i bambini ricoverati nei vari reparti dell’ospedale pediatrico genovese. L’ispirazione era quella del dottor Patch Adams e del dottor Momcilo Jankovic dell’ospedale San Gerardo di Monza: farfallini, nasoni, favole e qualche scherzo per alleviare la convivenza con la malattia.
Correva l’anno 2001. L’idea riscosse, ben presto, il consenso di una trentina fra medici, infermieri e operatori dell’ospedale, tutti volontari. «Erano tempi eroici, quelli» racconta «non avevamo una lira».
Un giorno andai a comperare cinque chili di nasi rossi, finirono in pochi giorni. Non si può andare in corsia e regalare qualcosa soltanto a un bimbo: bisogna donare a tutti.
I nasi rossi e le favole della buona notte, però, si rivelarono ben presto insufficienti. I piccoli ricoverati avevano alle spalle delle famiglie che spesso arrivavano da lontano, mamme e papà catapultati in una città sconosciuta con le identiche esigenze della vita di tutti i giorni: fare la spesa, cucinare, lavarsi, fare il bucato, rilassarsi per qualche minuto e badare agli altri figli. Serviva una «vera attenzione».

La tana degli Orsi
Fu così che nacque la Tana degli Orsi, a pochi metri dall’ingresso del Gaslini. «La sera, tornando a casa, vedevo un cartello con scritto ‘Vendesi’ in un grande locale al piano terra» racconta Bruschettini. «Decidemmo di comprarlo, con un mutuo, ben presto estinto grazie alla generosità di un gruppo di amici». La Tana, oggi, è un locale soppalcato, ad accesso gratuito: al piano terra si trovano una cucina rossa con lavatrici e freezer, un bagno con una doccia spaziosa e un giardino terrazzato in cui splendono ciuffi di margherite e una lanterna verde, in omaggio a un’antica leggenda polacca che vede in quella luce il simbolo di accoglienza. Dal soppalco si intravedono gli scaffali di una piccola biblioteca e lo schermo di un computer, mentre sul fondo del locale si apre una piccola sala relax. Pace e tranquillità: necessarie, anche quelle, per aiutare i piccoli a guarire.
Anche la Tana, però, non era abbastanza. Servivano veri e propri rifugi, stanze in cui passare la notte, perché spesso le famiglie sono costrette ad accollarsi spese alberghiere per lunghe permanenze.
Ecco nascere, quindi, i Rifugi degli Orsi: sei appartamenti, tutti a ragionevole distanza dall’ospedale, per un totale di venti camere, con bagni e cucine in condivisione, creati e gestiti grazie alla solidarietà dei numerosi partner privati della Band.

Rifugio degli Orsi
Ai sei Rifugi, completamente gratuiti per le famiglie, si aggiunge adesso il Covo, vero e proprio fiore all’occhiello: dodici camere, ciascuna con il bagno privato, in uno spazio pieno di Storia e di atmosfera.
«Negli anni abbiamo ospitato circa 22 mila famiglie» racconta il professore «Ci conoscono attraverso il passaparola o direttamente nei reparti. Quando vengono a cercarci, sono immerse nel dramma, hanno preoccupazioni enormi» racconta.

La tana degli orsetti
Una di queste preoccupazioni è la gestione quotidiana dei fratellini e delle sorelline dei piccoli ricoverati. Per questo, nel 2015, è nata la Tana degli Orsetti: uno spazio caldo e accogliente, con due maestre, un bel parquet di legno scuro su cui si può camminare a piedi nudi, pieno di giochi, con le pareti tappezzate di opere d’arte donate dagli amici artisti della Band. Anche questo, è gratuito per chi ne usufruisce. Il ringraziamento va alla generosità dei tanti sostenitori della Band: «Siamo fortissimi con i privati» dice Bruschettini.
Grazie a tutti loro, alle donazioni e ai fondi del 5 per Mille, la Band degli Orsi può anche guardare avanti. Con un nuovo progetto che coinvolge l’Ordine degli Psicologi della Liguria e che prevede un’assistenza ancora più pervasiva per le famiglie dei piccoli ricoverati, ma anche con altre iniziative che danno sollievo alle persone che vivono un momento di sofferenza.
“Mamma, come sei bella” ne è un esempio:
«Abbiamo mandato dal parrucchiere le madri dei piccoli ricoverati, sempre gratuitamente» racconta Bruschettini «nel giorno della Festa della Mamma era tutto un andirivieni…anche dieci messe in piega contemporaneamente! E i bambini sono stati contenti di vedere le loro mamme felici».
Il professore si ferma. Scorre per qualche secondo le immagini custodite nel suo telefonino, poi fa un sorriso da bambino e ci mostra lo schermo. Nella fotografia c’è lui, sullo sfondo della tribuna dello stadio di Marassi, in festa per l’ultimo derby di Genova.
Indossa una sciarpa della Sampdoria, la sua squadra del cuore, con su scritto “Puglia”.
«Perché Puglia?»
Difficile dare una risposta. «C’è un club che si chiama “Puglia blucerchiata”: l’ha fondato uno dei miei piccoli ricoverati, che ora ha 47 anni». Gli occhi azzurri si velano. Forse vedono quel bambino sul lettino di una corsia, il riflesso rosso del naso da clown. Ma è solo un attimo. «L’ho proprio plagiato», conclude soddisfatto.
Come contattarli

LA BAND DEGLI ORSI
In cosa consiste:
- Covo degli Orsi: 11 stanze più un appartamento destinati ad accogliere le famiglie dei piccoli ricoverati all’Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini
- Rifugi degli Orsi: 6 appartamenti, per un totale di 20 stanze, con la stessa funzione
- Tana degli Orsi: lounge, cucina e bagno per le famiglie dei bambini ricoverati
- Tana degli Orsetti: asilo nido per le sorelline e i fratellini dei piccoli ricoverati
Quanto costa: Il servizio è gratuito
Come contattare la Band degli Orsi:
- attraverso il sito web www.labanddegliorsi.it, cliccando su “Contattaci”
- via mail all’indirizzo info@labanddegliorsi.it
- ai numeri 010/3994292 e 339/6094023