Si è conclusa domenica 22 ottobre la prima attesissima edizione di InVisibile Festival, l’evento ideato e organizzato dalla Fondazione Bullone e dedicato alle nuove generazioni per generare nuove e profonde consapevolezze tra giovani e adulti su temi sociali cruciali.
Il festival, che si è svolto negli spazi di IBM Studios Milano per tre intense giornate, ha visto susseguirsi incontri, dialoghi, confronti, spettacoli musicali e teatrali, il tutto orientato a creare un fecondo e costruttivo dialogo tra diverse generazioni, unite dal desiderio di comprendersi e avvicinarsi.
Il Bullone è una fondazione no profit che – come spiegato sul loro sito – attraverso il coinvolgimento e l’inclusione lavorativa di ragazzi che hanno vissuto o vivono ancora il percorso della malattia, promuove la responsabilità sociale di individui, organizzazioni e aziende.

Protagonisti indiscussi del festival sono stati quindi loro: i giovani della Fondazione Bullone, i B.Liver, che hanno avuto l’opportunità unica di confrontarsi apertamente con rappresentanti del mondo adulto su tematiche centrali e urgenti come il lavoro, le relazioni sociali, la salute mentale, il disagio giovanile e il rapporto con il proprio corpo e la propria identità.
Momenti salienti che hanno suscitato un enorme interesse da parte del folto pubblico presente sono stati gli incontri “Ascoltarsi: nuovi significati del lavoro” e “Incontrarsi: le relazioni nell’epoca digitale”, che hanno visto la partecipazione del content creator Francesco Cicconetti e il Direttore editoriale di ScuolaZoo Valerio Mammone, scesi in campo per un confronto sincero e arricchente con i ragazzi, portando i loro punti di vista ed esperienze.
Grande emozione ha suscitato anche la tavola rotonda “Capirsi: salute mentale, salute circolare, salute sociale”, un focus profondo su temi ancora tabù come depressione, autolesionismo e disturbi alimentari, affrontati con sensibilità grazie alle testimonianze toccanti di Aurora Caporossi di Animenta e dello psicoanalista Daniele Biondo.
Sul fronte artistico e musicale, il festival ha proposto performers d’eccezione come il concerto della band “La Mammoletta” e l’esibizione del cantautore Ernesto Marciante: le loro note coinvolgenti hanno unito il pubblico in un’atmosfera di condivisione e vicinanza.
Infine, enorme successo ha riscosso la mostra “CICATR/CI”, in cui centinaia di persone comuni hanno condiviso pubblicamente le proprie fragilità e ferite interiori, trasformandole coraggiosamente in intense opere d’arte collettiva: un messaggio di speranza che ha commosso tutti.
“L’inVisibile Festival è uno straordinario momento in cui le nuove generazioni si mettono in relazione con le precedenti – ha spiegato Bill Niada, fondatore della Fondazione – in un dialogo di ascolto e riflessione su alcuni temi cruciali della nostra società, per trovare le modalità e il pensiero giusto per una collaborazione rivolta a costruire, tutti insieme, un futuro migliore. Oggi la Fondazione Bullone ha presentato Cicatrici, una mostra, ma anche un percorso di arricchimento, che da un senso e una bellezza alle proprie cicatrici. E abbiamo concluso con il lancio di Bullone.eu, una rivista digitale che vuole portare la visione del giornale e della Fondazione a “contaminare” e coinvolgere i giovani fuori dai confini italiani”.
In sintesi, InVisibile Festival si è dimostrato un crocevia unico di voci e punti di vista, capace di creare un dialogo intergenerazionale franco e autentico tra giovani e adulti, uniti dal desiderio di capirsi per costruire una società più inclusiva.
Il grande consenso di pubblico e il feedback estremamente positivo fanno ben sperare per il futuro: l’auspicio degli organizzatori è che questo innovativo festival abbia gettato le basi per un confronto continuo tra generazioni, indispensabile per comprendere una società in rapida evoluzione e non lasciare indietro nessuno.