Prosegue il nostro viaggio nelle Regioni italiane per capire come intendono sfruttare una grande occasione per il nostro Paese: il PNRR. Ne abbiamo parlato con l’Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità della Regione Lombardia Alessandra Locatelli, una testimonianza diretta di come le Regioni si stanno muovendo per cogliere questa opportunità.

Con il PNRR, cosa cambierà concretamente nella vita delle persone con disabilità?
In Lombardia sono arrivate risorse importanti dal PNRR: parliamo di oltre 196 milioni di euro che consentiranno di realizzare 314 progetti finanziati su 7 linee di attività. Un risultato che premia il grande lavoro svolto dal territorio e la capacità di fare squadra da parte delle istituzioni e di enti del Terzo settore.
Lo scopo dei progetti finanziati è favorire le attività di inclusione sociale di determinate categorie di soggetti fragili come famiglie e bambini, anziani non autosufficienti, persone con disabilità e persone senza dimora. Ovviamente parliamo di progetti concreti, che miglioreranno la qualità di vita di coloro che ne usufruiranno e delle loro famiglie.
Quali interventi in questa direzione sono stati messi in campo dalla Regione Lombardia?
La Regione Lombardia da sempre è in prima linea per promuovere una reale inclusione delle persone più fragili, per promuovere l’accesso al lavoro e il sostegno alla genitorialità. Lo dimostrano le molteplici iniziative introdotte dall’istituzione regionale, che coinvolgono giovani, anziani, persone con disabilità e famiglie. Di recente sono stati stanziati ulteriori 10 milioni di euro per azzerare le rette di asili nido e di micronido pubblici o privati, rinnovando una misura che negli anni ha aiutato tantissime famiglie, e che ha favorito la permanenza, l’inserimento e il re-inserimento nel mercato del lavoro, in particolare delle mamme. L’anno scorso sono stati messi a disposizione 32 milioni di euro attraverso il bando “Protezione famiglia” per dare un concreto aiuto alle famiglie colpite della crisi economica e della pandemia.
Quest’anno abbiamo già stanziato 5 milioni di euro per progetti di welfare aziendale e conciliazione e molte risorse sono state investite per il contrasto della violenza di genere, la prevenzione del disagio giovanile e a sostegno dei nuclei in difficoltà. E’ stato anche aperto il bando per l’abbattimento delle barriere architettoniche che si rivolge ai Comuni e intende dare un supporto economico nella realizzazione dei piani e nell’esecuzione dei lavori e abbiamo proceduto anche con il bando per la realizzazione e l’adeguamento di parchi gioco inclusivi: ad oggi in Lombardia ne sono stati realizzati oltre 340 e con questo ulteriore stanziamento intendiamo dare la possibilità di rendere il gioco sempre più accessibile a tutti.
Inoltre, il Piano di azione regionale per la disabilità stanzia 1 miliardo di euro, una cifra importante che in modo trasversale può rendere la nostra Lombardia universalmente accessibile e inclusiva.
Ci sono aspetti o lacune da colmare secondo lei e la sua esperienza in ambito regionale?
Che si possa sempre migliorare è sicuro. Soprattutto quando parliamo di politiche sociali, poiché sappiamo di doverci confrontare con realtà molto complesse, che spesso subiscono in modo ancora più drammatico gli strascichi dell’emergenza economica e sociale in corso. Abbiamo il dovere di intercettare sempre meglio i bisogni dei cittadini attraverso il costante confronto con il territorio, con gli enti del Terzo settore e utilizzando strumenti sempre più innovativi.
La Regione Lombardia è sempre tra le prime regioni italiane per la qualità dei servizi offerti e per la capacità di mettere a punto strategie e misure specifiche. Questa è la strada da seguire anche in futuro, mettendo al centro la persona e dando risposte concrete ai cittadini.
I progetti in campo sono tanti e tutti molto validi e utili, segno di un effettivo impegno istituzionale a portare avanti il Piano nella maniera più efficace possibile. È necessario però che i progetti, le idee e i valori che rappresentano siano un concreto supporto nella quotidianità, che l’accesso all’informazione e ai servizi sia chiaro e fruibile per tutti, che sia “facile” ottenere una risposta e/o un intervento.
Quello che conta è che tutto quello che è sulla carta diventi concreto, che aiuti davvero le persone con disabilità nella vita di tutti i giorni, affinché nessuno resti indietro.
Sul sito della Regione Lombardia (https://www.lombardianotizie.online/categoria/salute-sociale/famiglia-disabilita-pari-opportunita) è possibile essere aggiornati sulle varie iniziative a favore delle persone con disabilità.